BALLIAMO PER PASSIONE O PER BISOGNO SOCIALE?
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Il titolo potrebbe suscitare perplessità ..
ma chi vive l’ambiente-danza da molti anni, ha senz’altro assistito a una mutazione radicale dell’ambiente stesso!
Cambiamenti impercettibili per il “semplice frequentatore”, ma significativi per gli addetti ai lavori di lungo corso.
Non abbiamo la presunzione di conoscere verità assolute, ma con la nostra personale esperienza, possiamo sicuramente tracciare un solco che separi l’ambiente-danza, dal 2010 in poi.
Infatti, tutti coloro che si avvicinavano alle scuole di ballo (prima del 2010), lo facevano con un intento PRIMARIO: cercare qualità di insegnamento e sviluppare una passione nuova.
Questo portava le persone a frequentare corsi, doppi corsi, stage, festival, serate da ballo sviluppando anche una costante aggregazione.
A seguito dei suddetti appuntamenti, si scopriva spesso di avere delle doti naturali per il ballo, si scopriva una passione mai conosciuta e si approfondivano i vari livelli di conoscenza (anche culturale) delle discipline didattiche.
Il ballo (fino al 2010) era la forma di aggregazione più naturale e divertente che si potesse desiderare. Era un ottimo collante dei rapporti umani.
La lezione di ballo, era il momento ideale per sviluppare i nuovi legami e la serata da ballo, poteva diventare (perché no?) occasione di approfondimenti…anche più personali!
Al di là del solco, ovvero dopo il 2010 (più o meno), la mutazione è cominciata. Lentamente. Inesorabilmente.
Ecco cosa accade !
Le persone, ai giorni nostri, si avvicinano alla scuola di ballo per cercare un mezzo di aggregazione rapido..
L’intento primario non è la ricerca di COMPETENZA dei maestri, ma la quantità di ragazze/i single che si possono incontrare.
Solo pochi hanno desiderio di approfondire la materia…mentre la maggior parte degli iscritti, si accontenta di partecipare a un corso (col minimo impegno) onde accedere alla chat di gruppo della “classe”. (whatsapp ovviamente)
Nei primi periodi, le serate da ballo, gli stage, ecc.. sono frequentati assiduamente. Nei periodi successivi, quando la mini-comitiva è formata, gli interessi primari si manifestano invece con chiarezza.
Lo scambio di messaggi nelle varie chat di gruppo si infittisce e le occasioni di incontro extra-ballo sono sempre più numerose: cene, passeggiate, cinema, ecc.
Questo comportamento diffuso, è sicuramente figlio dei cambiamenti sociali che stiamo vivendo, imputabile senza ombra di dubbio, all’avvento dei social network.
Perché un uomo dovrebbe uscire la sera,
organizzarsi con gli amici ed andare in un locale da ballo per incontrare la tipa vista a lezione… se può scriverle direttamente dal suo smartphone (seduto in poltrona) per dar vita al primo approccio? E’ più comodo, rapido, economico. Se prende il 2 di picche…può sempre rimanere in casa e finire di guardare la partita!
Non deve fare la doccia …. vestirsi… trovare parcheggio..spendere soldi…e far finta di voler ballare.
Altresì, perché una donna dovrebbe uscire da sola, al buio, in orari talvolta scomodi, per attendere la Bachata preferita e sperare nell’invito di quel ragazzo del corso di ballo?
Tanto si farà sentire lui… prima o poi accadrà….e sarà tutto velocissimo.
Il solco del 2010 (la data non è casuale) è dovuto alla CONSACRAZIONE EFFETTIVA di Facebook e poco dopo, di WhatsApp.
Gli approcci dietro la tastiera sono molto più semplici rispetto a quelli reali e l’avvento dei social network ha sancito lentamente, il declino delle forme di aggregazione più tradizionali.
Questo non vuol dire che prima di allora, si andasse a scuola di ballo SOLO PER PASSIONE. È ovvio che anche la componente SOCIALE fosse un punto cardine della decisione: “Mi iscrivo al corso di Salsa”
..però, la permanenza di ogni individuo nella scuola di ballo, era molto più duratura (prima del 2010). Le cose avvenivano con tempi più dilatati, naturali e durante questo periodo, IN MOLTI scoprivano di aver sempre desiderato ballare.
L’aggregazione si sposava con la passione e in pista c’era anche una discreta qualità.
Al giorno d’oggi….. la percentuale di iscritti a scuola di ballo, è così formata:
- il 30 per cento si iscrive a un corso perché desidera imparare
- il’ 70 per cento si iscrive alla ricerca di compagnia
Inevitabile è il drastico calo di qualità nelle piste da ballo:
- il 30 per cento è composto dalle nuove leve appassionate
- il 20 per cento è composto dai ballerini della “vecchia guardia” che amano sempre ballare
- il 50 per cento è composto da coloro che cercano compagnia ed hanno fallito ogni approccio tramite i social network
(non rimane loro che buttarsi in pista con la scusa dell’ invito a ballare)
Al giorno d’oggi, le scuole di ballo devono SNATURARE la vocazione didattica e diventare sempre più, agenzie di organizzazione eventi.
Il maestro di ballo ha successo quando è un ottimo P.R. o quando porta gli allievi a cena, o quando si siede ai salotti delle varie discoteche 7 giorni su 7.
UN CONSIGLIO PER TUTTI: rimettiamo al centro, l’ insegnamento (sia da parte degli allievi che dei maestri)
D’altronde, il progresso non si può fermare, lo vediamo in ogni settore: i social network sono la forma di comunicazione IMPRESCINDIBILE in ogni campo.
La politica si svolge online…. la finanza si svolge online…i rapporti umani si svolgono online!
Non c’è da meravigliarsi se anche nel campo didattico, la formula E-Learning stia riscuotendo grandi successi.
Immediatezza…comodità e zero sbattimenti.. sono le chiavi del successo dei corsi online e di Dance Tv .